«Essere una donna nera vuol dire resistere e lottare di continuo per sopravvivere. Guardano i nostri corpi per umiliarci, controllano se sotto il turbante abbiamo droga o pidocchi, negano la nostra esistenza. (…) Se si facesse un’inchiesta obiettiva per sapere quante donne e quanti uomini bianchi hanno subito un esame dei loro capelli, non se ne troverebbe nessuna/o. Noi siamo esposte e siamo violate tutti i giorni. Per ampliare la discussione, è importante comprendere che siamo oggetto di un trattamento discriminante. Bisogna riconoscere l’esistenza del razzismo».1

Con queste parole, nel corso di un’intervista rilasciata nel 2017 a Brasil de Fato, Marielle Franco denunciava il razzismo di cui lei stessa era stata vittima in quanto donna afroamericana in un aeroporto del Brasile e parlava dell’importanza in primo luogo di riconoscere il razzismo come prassi abituale del potere.

Nata e cresciuta in una delle più grandi favelas di Rio de Janeiro, dopo una laurea in scienze sociali e un master in pubblica amministrazione, Marielle Franco aveva iniziato il suo impegno politico nei primi anni 2000 con un’attenzione rivolta soprattutto alla situazione delle donne afroamericane e alle minoranze LGBTQIA+.

Nella notte tra il 14 e il 15 marzo 2018, a Rio de Janeiro, veniva assassinata mentre rientrava a casa dopo aver partecipato a un dibattito organizzato dal PSOL (Partito Socialismo e Libertà) sul tema della violenza contro le donne afroamericane nelle favelas. Un’auto con a bordo due sicari affiancò quella su cui viaggiava la consigliera comunale e uccise lei e l’autista Anderson Pedro Gomes, mentre una collaboratrice rimase ferita.

A oggi solo gli esecutori materiali sono stati arrestati, ma non ancora processati, e nulla è ancora stato chiarito sui mandanti di quella che fu una vera e propria esecuzione. All’inizio del 2023, dopo l’insediamento del nuovo governo guidato da Lula, il ministro della giustizia Flávio Dino, ha annunciato che una nuova inchiesta verrà aperta e attualmente la sorella di Marielle Franco, Anielle Franco ricopre l’incarico di Ministro dell’Uguaglianza razziale.

Marielle Franco era stata eletta nel 2016 consigliera comunale della città di Rio de Janeiro con la Mudar Coalition, formata dal Partito Socialismo e Libertà (PSOL) e dal Partito Comunista Brasiliano (PCB) con oltre 46.000 voti. Come consigliera aveva assunto il ruolo di presidente della Commissione per la difesa delle donne ed era entrata anche in una commissione incaricata di controllare l’azione della polizia federale a Rio de Janeiro. Vigilava inoltre sul rischio di una militarizzazione della città. Proprio una delle sue ultime battaglie riguardava il decreto dell’allora presidente brasiliano Michel Temer che stabiliva la presa in carico da parte dell’esercito della sicurezza della città di Rio. Durante il suo mandato come consigliera comunale, Marielle Franco aveva proposto diversi disegni di legge, in particolare sull’accessibilità dell’aborto legale, sull’apertura degli asili nido nelle ore notturne e sulla visibilità delle donne transgender.

Considerata oggi come una icona delle lotte per i diritti umani e per il riconoscimento delle minoranze, il suo ricordo viene celebrato nell’arte e nella cultura di tutto il mondo. Fra le iniziative più note ricordiamo la mostra intitolata Ritratti di Marielle: Creazione di ponti tra Kenya e Brasile realizzata da artisti-attivisti kenioti, noti a Nairobi come “artivisti”. In solidarietà con le lotte per la giustizia sociale per cui Marielle Franco ha combattuto e che gli attivisti brasiliani continuano a difendere attraverso la sua eredità, la mostra è stata inaugurata sabato 10 novembre 2018 al Museo Maré di Rio de Janeiro. Inoltre, il canale brasiliano Globoplay nel 2020 ha realizzato una serie in sei episodi intitolata Marielle, O Documentário, dedicata alla sua vita ed esperienza politica e al suo omicidio.

In Italia, ricordiamo il murale dal titolo #Mariellepresente del 2018, dipinto a Ferrara da Alessio Bolognesi in memoria di Marielle Franco. Questo murale è stato commissionato dalla società di media Aidèl in memoria e celebrazione dell’attivista brasiliana Marielle Franco, assassinata il 18 marzo 2018 a Rio de Janeiro:

«L’idea era quella di identificare Marielle come un’anima splendente in grado di guidarci fuori dall’oscurità verso la luce. Questo è rappresentato dal suo sorriso e dalla falena che si dirige verso la luna» (dal sito).

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Note:

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Immagine di copertina:
Alessio “Bolo” Bolognesi, #Mariellepresente, mural, 2018, Ferrara.